E l’ Earth overshoot day di quest’anno porta la data del 29 luglio.
Lo hanno stabilito scienziati e biologi che da decenni studiano l’impronta ecologica della Terra e dei suoi 7 miliardi e 715 milioni che la abitano in questo momento.
Da 27 anni, da quando fu pubblicato il libro Our Ecological Footprint: Reducing the human impact on the Earth una comunità scientifica ha iniziato a studiare per quanto tempo il Pianeta può sopportare lo sfruttamento delle risorse naturali non rinnovabili.
Si tratta di una ricerca complicata e anche difficile da spiegare all’opinione pubblica tanto è vero che, ad esempio, in Italia, il libro citato nel precedente capoverso fu pubblicato dalle edizioni Ambiente soltanto nel 2008 grazie a Gianfranco Bologna, attuale direttore scientifico del Wwf Italia.
Bologna è stato anche il responsabile di aver fatto conoscere in Italia l’ambientalista svizzero Mathis Wackernagel, il fondatore e l’attuale presidente del Global Footprint Network che si occupa dì sostenibilità ambientale e ha sede a Oakland, Bruxelles e Ginevra.
Tutto questo in Italia è conosciuto da una minima minoranza, se così si può dire, e non viene reso noto e pubblicizzato.
Tornando all’attualità Il 29 Luglio avremo finito le risorse del 2019 e vivremo i prossimi 5 mesi sfruttando le risorse del 2020.
Tra le poche persone in Italia che pubblicizzano questi problemi con grande impegno c’è Roberto Brambilla di Lista Civica Italiana.